Collezionismo e musei del packaging di lusso

Il packaging di lusso, da semplice involucro a oggetto di culto, ha conquistato negli ultimi decenni uno spazio sempre più rilevante nel mondo del collezionismo e nelle esposizioni museali in quanto non si tratta più soltanto di contenere un prodotto, ma di comunicare valori, identità e sogni.

I materiali pregiati, le tecniche di stampa innovative, le collaborazioni artistiche e il design sofisticato trasformano ormai le confezioni in piccole opere d’arte, simboli di un’epoca e di un’estetica, con particolare evidenza per i settori  dei profumi, cosmetici, vini pregiati, orologi e articoli di moda che tendono a creare edizioni limitate, cofanetti numerati, scatole decorate a mano o realizzate in collaborazione con artisti e designer di fama, al fine di rendere l’involucro vero e proprio oggetto di culto oltre che funzionale.

In questa ottica è nato da tempo un fervido movimento di collezionisti che si dedicano alla raccolta di flaconi storici delle varie nicchie di mercato quali quelle del  profumo, delle scatole vintage di cioccolatini, whisky, vini o sigari, grazie a un interesse alimentato pure dal valore crescente che il packaging può acquisire negli anni a venire e, in tal senso, basti pensare che una confezione originale di un profumo degli anni ’20, ad esempio, può valere migliaia di euro sul mercato del collezionismo con anche aste specializzate dedicate a tale fenomeno.

Il riconoscimento del packaging come parte integrante del patrimonio culturale e artistico ha portato alla nascita di veri e propri musei specializzati, tra i quali i più noti sono il Museo del Profumo di Grasse, in Francia, che conserva migliaia di flaconi storici, oppure il Museum of Brands di Londra, dove sono esposti imballaggi pubblicitari e confezioni dal XIX secolo a oggi.

In Italia, il Museo del Packaging Italiano, peraltro in fase di progettazione o ospitato temporaneamente in varie esposizioni, nasce per valorizzare il design e la creatività made in Italy anche nell’ambito del confezionamento, come testimonianza non solo di una forma estetica, ma anche di fondamenti storici, economici e sociali.

Anche le grandi maison del lusso hanno iniziato a creare archivi e spazi espositivi dedicati alla propria storia di brand attraverso il packaging: basti pensare a Hermès, Louis Vuitton o Bulgari, che conservano con cura ogni variazione dei propri cofanetti, shopper e scatole regalo.

Chi colleziona le confezioni storiche non lo fa solo per il valore economico, ma per la bellezza che evocano, per il legame con un brand o un momento della propria vita in quanto sono oggetti che raccontano una storia, che stimolano ricordi e che, attraverso la loro forma, i colori e i materiali, diventano testimoni di un gusto, di un’epoca, di un’evoluzione.

In un mondo sempre più digitale, il fascino tattile e visivo del packaging di lusso resiste e affascina. con i musei che diventano il palcoscenico perfetto per celebrare il valore della memoria e dell’identità.

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